LOTTA E CONFLITTO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DEL MAE

Roma -

La Finanziaria 2007 prevede di dismettere il Servizio Pubblico e promette di “spalmare” la lotta all’evasione sui cinque anni di legislatura (il che equivale a non farla). Il vero programma del governo è invece il seguente: dopo aver privatizzato i lavoratori pubblici negli anni Novanta, oggi vuole privatizzare la Pubblica Amministrazione. Se passa questo progetto, le Funzioni Pubbliche saranno a breve, svolte dai privati. In questo modo i costi saranno pagati dai cittadini e i profitti andranno ai privati.

E’ questo il business dei nostri tempi.Tale operazione, tuttavia, non risponde né ai desideri degli italiani né ai principi politici della sinistra, dei liberali e dei cattolici.

All’interno della privatizzazione della PA, il MAE, gestito dal big dei big, è una delle amministrazioni-laboratorio. L’esperimento – segreto in quanto non enunciato nel DDL della Finanziaria - viene attuato con la riduzione dell’ISE (che sarà inserita nel maxi-emendamento), con la chiusura di alcune decine di uffici all’estero, con la privatizzazione delle funzioni che saranno affidate ai patronati e alle associazioni private. Queste misure, a detta dello stesso ministro, verranno compiutamente disciplinati nei collegati alla Finanziaria 2007.

L’unica arma che abbiamo per impedire la realizzazione di questo progetto è un programma di dura opposizione. Non possiamo assistere impassibili allo scempio che verrà realizzato nei confronti del MAE a discapito nostro e dello Stato.

Invitiamo tutti i colleghi in servizio all’estero a indire assemblee, il più possibile unitarie, il giorno 20 ottobre e ad inviare, via e-mail e/o fax, alle commissioni Esteri e Bilancio di Camera e Senato la mozione finale di opposizione alla riduzione dell’ISE e alla chiusura delle sedi con la richiesta esplicita di fissare un’audizione parlamentare a RdB Farnesina e agli altri sindacati. Le assemblee informino l’utenza sui rischi che la privatizzazione comporterà all’erogazione dei servizi ai cittadini, i quali dovranno rapportarsi non più con uffici pubblici “super partes” ma con privati attenti solo al proprio profitto.

PROPOSTE DI RdB FARNESINA PER SVILUPPO E RISANAMENTO MAE

RdB Farnesina reitera la propria disponibilità a discutere il cambio della natura dell’ISE (“retribuzione anomala” secondo D’Alema al pari degli stipendi e degli automatismi dei ministri, dei professori universitari, dei magistrati, ecc.), nonché ad accettare il collegamento automatico con tali stipendi (il Guardasigilli Mastella ha ben difeso i magistrati facendo togliere i tagli a loro destinati). L’ISE da indennità onnicomprensiva può trasformarsi in retribuzione imponibile e pensionabile del solo personale MAE, collegata con automatismi agli altri “anomali” della PA con scorporo a carico dell’Amministrazione delle spese di abitazione, sicurezza, sanità, trasporti, scuola per i figli, etc.

Le percezioni consolari devono diventare risorse MAE per l’incentivazione e la formazione del personale. Si devono aprire nuove sedi per fornire servizi e soddisfare la crescente richiesta di supporto “super partes” agli imprenditori e ai cittadini.

Bisogna ripubblicizzare il rapporto di lavoro: svolgiamo una funzione necessaria per lo sviluppo che nessun privato può svolgere allo stesso modo, tutelando i cittadini indistintamente. In tutte le nazioni civili la pubblica amministrazione è l’asse portante dello sviluppo.

19 ottobre ore 12.30 sala E, IV piano ASSEMBLEA al Ministero

20 ottobre giornata di lotta con presidio alla Funzione Pubblica

17 novembre SCIOPERO GENERALE

N.B. COLLEGHI ATTENZIONE! Lo zuccherino sarà servito a breve. Le liste di trasferimento usciranno a breve: nei tempi previsti dagli accordi e le partenze anche. Ma a quale prezzo per il nostro futuro?

Chi vuole veramente lasciare a casa le aree funzionali? 

riprova del nostro “teorema” che vorremmo tanto fosse smentito, vi invitiamo a visitare questi siti (prima che siano  oscurati) dove con chiarezza si evince il conflitto di interessi (c’è chi in Parlamento e in CGIE ha rappresentanti che sono controllori di se stessi…)  fateci sapere i vostri commenti:

(riportiamo, ad ogni buon conto,  di seguito una parte del testo del dirigente INCA)

www.inca.it/bacheca/amoretti_bruxelles.asp

 "Propongo un saluto da compagni per quei dirigenti INCA che sono stati eletti in giro per il mondo alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile. Si tratta di Marisa Bafile, Gino Bucchino, Gianni Farina, Marco Fedi e Mirella Giai al Senato alla quale va riconosciuto il buon diritto a rappresentare gli italiani emigranti che non può essere annullato da un errore nel fare i conti delle preferenze...

Anche altre persone di altri patronati o che ruotano intorno al nostro mondo sono stati eletti o hanno avuto successo.

 E’ così sorprendente che uomini e donne del mondo dei patronati abbiano avuto buoni risultati trascinando così il successo dell’Unione?"

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 E guardate anche questo:  

www.inca.it/patronati_una_risorsa.htm

(idem)

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I Patronati nel mondo

 La presenza dei Patronati in tutti i Paesi della emigrazione italiana è un presidio prezioso per la relazione con gli emigranti e le loro stesse comunità.

Chi ha un diritto da far valere nei Patronati trova l’interlocutore che lo difende e rispetto ai Patronati non c’è neppure l’alternativa di rivolgersi direttamente agli istituti previdenziali come invece è possibile fare in Italia.

Con l’operazione RED (modello reddituale) all’estero svolta tra il 2003 e il 2004 i Patronati hanno sbrigato 179mila pratiche risolvendo un problema che per l’INPS era impossibile affrontare altrimenti. L’intervento dei patronati ha consentito un risparmio notevole di tempo e di spesa.

Tutto il lavoro che oggi Ambasciate e Consolati dirottano agli uffici dei Patronati dovrebbero sbrigarselo loro e davvero sarebbe dura contrastare quei faccendieri che già operano, ma che avrebbero campo completamente libero con effetti semplicemente nefasti.

Anche nel campo della immigrazione si è svolto un lavoro di grande mole allestendo sportelli che hanno contribuito in misura importante alla regolarizzazione degli immigrati e che mantengono una loro funzione, anche dopo l’ondata provocata nel 2003 a seguito del varo della legge Bossi-Fini, dal momento che il fenomeno è ormai strutturale e permanente.”

 

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in pratica si dice che noi siamo dei fannulloni che vogliono scaricare la pratiche ai patronati e che lasceremmo campo libero ai faccendieri, cioè che venderemmo i visti, o che venderemmo le pensioni.

 

Ma chi vuole veramente lasciare a casa il personale di ruolo del MAE ?

A vantaggio di chi si vuole lasciare a casa il personale di ruolo del MAE?